La terza edizione del Libro Bianco “Fostering Sustainability in Small and Medium-Sized Enterprises” realizzato da SDA Bocconi-School of Management Sustainability Lab e promosso dal progetto SME EnterPRIZE di Assicurazioni Generali, presenta il panorama in evoluzione della sostenibilità tra le PMI europee, evidenziando le tendenze, valutando barriere e benefici, e fornendo raccomandazioni per contribuire al progresso delle pratiche e delle politiche sostenibili in Europa.
In quest’ultima edizione, come anticipato dai primi risultati dell’indagine pubblicati in occasione della Giornata delle micro, piccole e medie Imprese delle Nazioni Unite, l’ambito di analisi è stato esteso a nove Paesi europei. Questa espansione segna l’inclusione per la prima volta del Portogallo e della Croazia, accanto ai Paesi precedentemente considerati: Austria, Repubblica Ceca, Francia, Germania, Ungheria, Italia e Spagna.
Principali evidenze
L’approccio delle PMI europee alla sostenibilità e la sua evoluzione negli ultimi anni
- La nostra analisi sottolinea la resilienza delle PMI europee in tempi difficili, ma conferma anche una notevole polarizzazione nel loro approccio verso la transizione sostenibile.
- Nel campione considerato, il 44% delle PMI dichiara di avere già adottato (e in questo caso sono definite “Eroi”), o di essere in procinto di farlo, un approccio alla sostenibilità più formalizzato – con un aumento del 3% rispetto all’indagine del 2022 e del 10% rispetto a un’analoga indagine condotta a livello dell’Unione dalla Commissione europea nel 2020.
- Tuttavia, il numero di PMI che non mostrano interesse per alcuna strategia ESG (definite “Ritardatarie”) è quasi raddoppiato rispetto al rapporto del 2020, raggiungendo il 37%, con un’interessante riduzione del 6% nel 2023 rispetto all’anno precedente.
Ostacoli esistenti ed emergenti che impediscono alle PMI di adottare strategie di sostenibilità
- Gli ostacoli all’adozione di un approccio formale alla sostenibilità rimangono sostanziali e si sono intensificati nel corso dell’ultimo anno.
- Le PMI più piccole percepiscono questi ostacoli in modo più acuto, e le sfide istituzionali, come l’eccesso di regolamenti e la burocrazia, sono predominanti.
- Le ambizioni di sostenibilità delle PMI europee sono state influenzate anche dall’aumento dei prezzi dell’energia, dall’inflazione e dal conflitto in Ucraina, fattori che hanno inciso maggiormente sulle aziende definite “Indecise” e sui “Ritardatari”.
I vantaggi dell’adozione di un solido approccio sostenibile
- La convenienza di una strategia ESG è più chiara che mai: le PMI che hanno adottato un approccio più formalizzato alla sostenibilità raccolgono benefici in tutti i settori, con una maggiore resilienza, competitività e reputazione.
- La nostra indagine mostra che il numero di PMI che dichiarano benefici “molto positivi” e “positivi” è aumentato rispetto all’anno scorso, anche in tempi difficili.
- Tra questi benefici vi sono un migliore impatto ambientale, maggiore efficienza, riduzione degli sprechi, migliore gestione dei rischi, maggiore soddisfazione dei dipendenti e dei clienti, migliore reputazione e dialogo con gli stakeholder, vantaggi di mercato e competitivi.
Il sostegno che le PMI chiedono per favorire una transizione giusta e sostenibile
- Tra le priorità principali vi sono gli incentivi fiscali per i prodotti o i servizi sostenibili e fondi comunitari o nazionali sovvenzionati.
- Inoltre, le PMI apprezzano condizioni finanziarie favorevoli legate a obiettivi ESG e iniziative che stimolino la domanda di prodotti sostenibili.
- Vengono citati anche regolamenti chiari e riduzione della burocrazia, formazione e partnership con finanziatori focalizzati su strategie ESG, oltre a misure fiscali per scoraggiare le pratiche non sostenibili.
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La seconda edizione del Libro Bianco “Fostering Sustainability in Small and Medium-sized Enterprises”, promosso da Generali e realizzato da SDA Bocconi – School of Management Sustainability Lab, esplora i progressi delle Pmi europee nello sviluppo di attività di business sostenibili, le sfide che devono affrontare e ciò che la politica e la finanza possono fare per sostenerle.
La ricerca pubblica i risultati di un’ampia indagine condotta tra i titolari di Pmi sul loro approccio alla sostenibilità. Analizza inoltre come i Piani Nazionali di Ripresa e Resilienza possono includere iniziative in grado di sostenere queste aziende e in che modo i prodotti finanziari si evolvono in modo da agevolarne gli sforzi per la sostenibilità.
Principali evidenze
Il sondaggio sulle Pmi
- C’è una crescente polarizzazione tra le aziende dotate di piani d’azione per la sostenibilità e quelle che non hanno adottato alcun piano
- Il 41% dei titolari di Pmi intervistati ha dichiarato di avere adottato una strategia per la sostenibilità o che intende farlo nel prossimo futuro
- Il 43 % afferma di non avere adottato alcun piano per rendere il proprio business più responsabile dal punto di vista ambientale e sociale, evidenziando un aumento rispetto al 20% di due anni fa
- La maggior parte degli intervistati ha affermato che dotarsi di una strategia di business ambientale e sociale migliora la soddisfazione del cliente e la reputazione, aumenta l’efficienza e la quota di mercato.
Piani Nazionali di Ripresa e Resilienza (PNRR)
- Gli Stati membri stanno superando l’obiettivo fissato per le iniziative orientate alla transizione verso un’economia più verde
- Le Pmi possono beneficiare indirettamente di iniziative infrastrutturali e settoriali
- Le Pmi possono beneficiare direttamente di iniziative volte a sostenere le singole aziende nella transizione sostenibile.
Accesso alla finanza sostenibile
- Il mondo della finanza sta sviluppando un numero senza precedenti di prodotti ESG
- Il numero di Pmi coinvolte è ancora limitato, anche se esistono esempi di buone pratiche
- I sistemi di garanzia del credito, i Basket Bond e i prodotti assicurativi hanno il potenziale per offrire opzioni di finanziamento alle Pmi.
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Il Libro Bianco “Fostering Sustainability in Small and Medium-sized Enterprises”, promosso da Generali e realizzato da SDA Bocconi – School of Management Sustainability Lab, ha esaminato il rapporto tra sostenibilità e Pmi in otto Paesi europei (Austria, Repubblica Ceca, Francia, Germania, Ungheria, Italia, Spagna, Svizzera) nelle tre aree fondamentali di welfare, ambiente e senso della comunità.
Lo studio ha approfondito le principali linee di azione, i benefici e i fattori che favoriscono la realizzazione di iniziative sostenibili e le barriere che ostacolano le Pmi nell’adozione di un comportamento sostenibile.
In particolare, dal Libro Bianco emerge che:
- le Pmi sono il fondamento dell’economia europea. Rappresentano quasi il numero totale di imprese che operano nell’Unione europea e generano più della metà del valore aggiunto totale. Le Pmi sono anche attori chiave nelle catene del valore europee e mondiali. Per questo sono essenziali nella transizione sostenibile europea
- i progetti strutturati di sostenibilità permettono alle piccole e medie imprese l’accesso a filiere certificate e mercati globali e a fondi e risorse dedicate
- anche se molte Pmi europee hanno già messo in atto iniziative di sostenibilità, soprattutto nelle aree del welfare, dell’ambiente e dell’impegno per la comunità, il loro approccio alla sostenibilità è ancora informale e non strutturato, con buoni spazi e margini di crescita
- sensibilizzazione e sviluppo di competenze, finanza sostenibile, quadro normativo, strumenti volti a stimolare la domanda, rendicontazione su materialità e valutazione sono i cinque fattori fondamentali che promuovono la transizione sostenibile, concretamente espressa in specifici strumenti e iniziative
- è fondamentale sviluppare ulteriormente tali iniziative sulla base di questi cinque fattori fondamentali, creando un “ecosistema” in cui decisori politici, grandi aziende, il sistema finanziario e il mondo accademico e della ricerca possano creare partnership pubblico-private per sostenere le Pmi.
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