La quarta edizione del Libro Bianco “Fostering Sustainability in Small and Medium-Sized Enterprises”, realizzato da SDA Bocconi-School of Management Sustainability Lab e promosso dal progetto SME EnterPRIZE di Assicurazioni Generali, presenta un’analisi aggiornata della transizione sostenibile delle PMI europee. Basato su cinque anni di ricerche, il report offre nuove intuizioni su come le PMI europee stanno gestendo la loro transizione verso pratiche aziendali più sostenibili.
L’ultima edizione presenta un focus più ampio sulla resilienza climatica e la gestione del rischio, oltre a un ambito di analisi esteso a dieci paesi europei. Questa espansione segna l’inclusione, per la prima volta, della Slovenia, accanto ai paesi precedentemente considerati: Austria, Croazia, Repubblica Ceca, Francia, Germania, Ungheria, Italia, Portogallo e Spagna.
Principali evidenze
L’approccio delle PMI europee alla sostenibilità e la sua recente evoluzione
- La ricerca rivela un consolidamento nell’adozione dell’ESG, con tassi di implementazione combinati che si mantengono stabili al 44% nonostante le crescenti sfide, con un progresso significativo rispetto al 34% del 2020. Questa resilienza è particolarmente degna di nota nel complesso contesto economico attuale.
- I dati mostrano anche una chiara differenziazione nei modelli di adozione, con la dimensione dell’azienda che emerge come determinante cruciale: le PMI più grandi dimostrano una forte leadership con tassi di adozione del 65%, mentre le piccole imprese mantengono una solida base al 36% – indicando un significativo potenziale di crescita attraverso supporto mirato.
Ostacoli in evoluzione: le barriere all’implementazione di strategie di sostenibilità nelle PMI
- Le PMI dimostrano impegno per la sostenibilità ma devono affrontare crescenti sfide nella sua implementazione; mancanza di incentivi pubblici (54%), lacune nel supporto istituzionale (53%) e limitato accesso a finanziamenti sostenibili (53%) emergono come aree chiave che richiedono attenzione.
- Queste barriere all’implementazione mostrano notevoli variazioni regionali, in particolare tra i paesi dell’Europa orientale e occidentale, suggerendo opportunità di condivisione delle conoscenze e interventi politici mirati basati su approcci di successo.
I vantaggi di un approccio sostenibile e lo sviluppo di una strategia ESG per le PMI
- La convenienza di una strategia ESG rimane chiara: i vantaggi ambientali sono i più citati (83%), seguiti da forti benefici sociali.
- Si segnala che i vantaggi finanziari mostrano i miglioramenti più significativi, in particolare nelle condizioni di credito e assicurazione, suggerendo un crescente riconoscimento delle performance ESG da parte del mercato.
Rischi legati al cambiamento climatico: livelli di consapevolezza e strategie di risposta tra le PMI europee
- La consapevolezza del rischio climatico varia notevolmente tra le PMI, con i leader della sostenibilità che mostrano un riconoscimento del rischio pari al 69% rispetto alla media del 50%.
- La volatilità dei prezzi emerge come la principale preoccupazione legata al clima (47%), mentre le aziende danno priorità a risposte operative come l’approvvigionamento locale (33%) e l’adozione di energie rinnovabili (27%) rispetto ad adattamenti strategici più complessi.
Ascoltare le PMI: il sostegno di cui hanno bisogno per una transizione giusta e sostenibile
- Il bisogno di supporto è cresciuto costantemente in tutte le categorie, con incentivi fiscali (78%) e finanziamenti pubblici (76%) indicati quali priorità principali.
- Questa sempre maggiore domanda di sostegno suggerisce un riconoscimento crescente della complessità della transizione sostenibile, che richiede azioni coordinate a livello politico, finanziario e di sviluppo di competenze.
Una roadmap per promuovere la transizione giusta e sostenibile delle PMI europee
I risultati permettono di formulare raccomandazioni mirate per i responsabili politici e le istituzioni finanziarie, enfatizzando la necessità di quadri regolatori semplificati, incentivi pubblici potenziati, strumenti finanziari su misura e supporto consulenziale proattivo per accelerare la transizione giusta e sostenibile delle PMI europee.
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La terza edizione del Libro Bianco “Fostering Sustainability in Small and Medium-Sized Enterprises” realizzato da SDA Bocconi-School of Management Sustainability Lab e promosso dal progetto SME EnterPRIZE di Assicurazioni Generali, presenta il panorama in evoluzione della sostenibilità tra le PMI europee, evidenziando le tendenze, valutando barriere e benefici, e fornendo raccomandazioni per contribuire al progresso delle pratiche e delle politiche sostenibili in Europa.
In quest’ultima edizione, come anticipato dai primi risultati dell’indagine pubblicati in occasione della Giornata delle micro, piccole e medie Imprese delle Nazioni Unite, l’ambito di analisi è stato esteso a nove Paesi europei. Questa espansione segna l’inclusione per la prima volta del Portogallo e della Croazia, accanto ai Paesi precedentemente considerati: Austria, Repubblica Ceca, Francia, Germania, Ungheria, Italia e Spagna.
Principali evidenze
L’approccio delle PMI europee alla sostenibilità e la sua evoluzione negli ultimi anni
- La nostra analisi sottolinea la resilienza delle PMI europee in tempi difficili, ma conferma anche una notevole polarizzazione nel loro approccio verso la transizione sostenibile.
- Nel campione considerato, il 44% delle PMI dichiara di avere già adottato (e in questo caso sono definite “Eroi”), o di essere in procinto di farlo, un approccio alla sostenibilità più formalizzato – con un aumento del 3% rispetto all’indagine del 2022 e del 10% rispetto a un’analoga indagine condotta a livello dell’Unione dalla Commissione europea nel 2020.
- Tuttavia, il numero di PMI che non mostrano interesse per alcuna strategia ESG (definite “Ritardatarie”) è quasi raddoppiato rispetto al rapporto del 2020, raggiungendo il 37%, con un’interessante riduzione del 6% nel 2023 rispetto all’anno precedente.
Ostacoli esistenti ed emergenti che impediscono alle PMI di adottare strategie di sostenibilità
- Gli ostacoli all’adozione di un approccio formale alla sostenibilità rimangono sostanziali e si sono intensificati nel corso dell’ultimo anno.
- Le PMI più piccole percepiscono questi ostacoli in modo più acuto, e le sfide istituzionali, come l’eccesso di regolamenti e la burocrazia, sono predominanti.
- Le ambizioni di sostenibilità delle PMI europee sono state influenzate anche dall’aumento dei prezzi dell’energia, dall’inflazione e dal conflitto in Ucraina, fattori che hanno inciso maggiormente sulle aziende definite “Indecise” e sui “Ritardatari”.
I vantaggi dell’adozione di un solido approccio sostenibile
- La convenienza di una strategia ESG è più chiara che mai: le PMI che hanno adottato un approccio più formalizzato alla sostenibilità raccolgono benefici in tutti i settori, con una maggiore resilienza, competitività e reputazione.
- La nostra indagine mostra che il numero di PMI che dichiarano benefici “molto positivi” e “positivi” è aumentato rispetto all’anno scorso, anche in tempi difficili.
- Tra questi benefici vi sono un migliore impatto ambientale, maggiore efficienza, riduzione degli sprechi, migliore gestione dei rischi, maggiore soddisfazione dei dipendenti e dei clienti, migliore reputazione e dialogo con gli stakeholder, vantaggi di mercato e competitivi.
Il sostegno che le PMI chiedono per favorire una transizione giusta e sostenibile
- Tra le priorità principali vi sono gli incentivi fiscali per i prodotti o i servizi sostenibili e fondi comunitari o nazionali sovvenzionati.
- Inoltre, le PMI apprezzano condizioni finanziarie favorevoli legate a obiettivi ESG e iniziative che stimolino la domanda di prodotti sostenibili.
- Vengono citati anche regolamenti chiari e riduzione della burocrazia, formazione e partnership con finanziatori focalizzati su strategie ESG, oltre a misure fiscali per scoraggiare le pratiche non sostenibili.
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La seconda edizione del Libro Bianco “Fostering Sustainability in Small and Medium-sized Enterprises”, promosso da Generali e realizzato da SDA Bocconi – School of Management Sustainability Lab, esplora i progressi delle Pmi europee nello sviluppo di attività di business sostenibili, le sfide che devono affrontare e ciò che la politica e la finanza possono fare per sostenerle.
La ricerca pubblica i risultati di un’ampia indagine condotta tra i titolari di Pmi sul loro approccio alla sostenibilità. Analizza inoltre come i Piani Nazionali di Ripresa e Resilienza possono includere iniziative in grado di sostenere queste aziende e in che modo i prodotti finanziari si evolvono in modo da agevolarne gli sforzi per la sostenibilità.
Principali evidenze
Il sondaggio sulle Pmi
- C’è una crescente polarizzazione tra le aziende dotate di piani d’azione per la sostenibilità e quelle che non hanno adottato alcun piano
- Il 41% dei titolari di Pmi intervistati ha dichiarato di avere adottato una strategia per la sostenibilità o che intende farlo nel prossimo futuro
- Il 43 % afferma di non avere adottato alcun piano per rendere il proprio business più responsabile dal punto di vista ambientale e sociale, evidenziando un aumento rispetto al 20% di due anni fa
- La maggior parte degli intervistati ha affermato che dotarsi di una strategia di business ambientale e sociale migliora la soddisfazione del cliente e la reputazione, aumenta l’efficienza e la quota di mercato.
Piani Nazionali di Ripresa e Resilienza (PNRR)
- Gli Stati membri stanno superando l’obiettivo fissato per le iniziative orientate alla transizione verso un’economia più verde
- Le Pmi possono beneficiare indirettamente di iniziative infrastrutturali e settoriali
- Le Pmi possono beneficiare direttamente di iniziative volte a sostenere le singole aziende nella transizione sostenibile.
Accesso alla finanza sostenibile
- Il mondo della finanza sta sviluppando un numero senza precedenti di prodotti ESG
- Il numero di Pmi coinvolte è ancora limitato, anche se esistono esempi di buone pratiche
- I sistemi di garanzia del credito, i Basket Bond e i prodotti assicurativi hanno il potenziale per offrire opzioni di finanziamento alle Pmi.
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Il Libro Bianco “Fostering Sustainability in Small and Medium-sized Enterprises”, promosso da Generali e realizzato da SDA Bocconi – School of Management Sustainability Lab, ha esaminato il rapporto tra sostenibilità e Pmi in otto Paesi europei (Austria, Repubblica Ceca, Francia, Germania, Ungheria, Italia, Spagna, Svizzera) nelle tre aree fondamentali di welfare, ambiente e senso della comunità.
Lo studio ha approfondito le principali linee di azione, i benefici e i fattori che favoriscono la realizzazione di iniziative sostenibili e le barriere che ostacolano le Pmi nell’adozione di un comportamento sostenibile.
In particolare, dal Libro Bianco emerge che:
- le Pmi sono il fondamento dell’economia europea. Rappresentano quasi il numero totale di imprese che operano nell’Unione europea e generano più della metà del valore aggiunto totale. Le Pmi sono anche attori chiave nelle catene del valore europee e mondiali. Per questo sono essenziali nella transizione sostenibile europea
- i progetti strutturati di sostenibilità permettono alle piccole e medie imprese l’accesso a filiere certificate e mercati globali e a fondi e risorse dedicate
- anche se molte Pmi europee hanno già messo in atto iniziative di sostenibilità, soprattutto nelle aree del welfare, dell’ambiente e dell’impegno per la comunità, il loro approccio alla sostenibilità è ancora informale e non strutturato, con buoni spazi e margini di crescita
- sensibilizzazione e sviluppo di competenze, finanza sostenibile, quadro normativo, strumenti volti a stimolare la domanda, rendicontazione su materialità e valutazione sono i cinque fattori fondamentali che promuovono la transizione sostenibile, concretamente espressa in specifici strumenti e iniziative
- è fondamentale sviluppare ulteriormente tali iniziative sulla base di questi cinque fattori fondamentali, creando un “ecosistema” in cui decisori politici, grandi aziende, il sistema finanziario e il mondo accademico e della ricerca possano creare partnership pubblico-private per sostenere le Pmi.
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